QUALIFICA REGIONALE MEDIATORE INTERCULTURALE
Prezzo: €1950.00
Partenza: Raggiungimento 10 iscrizioni
Durata: 600 ore
Sede: Sistea Società Cooperativa
Posti disponibili: 28
Il mediatore interculturale è un operatore sociale che facilita la comunicazione tra individuo, famiglia e comunità nell’ambito delle azioni volte a promuovere e facilitare l’integrazione sociale, sanitaria e culturale dei cittadini immigrati. Svolge attività di mediazione e di informazione tra i cittadini immigrati e la società di accoglienza favorendo la rimozione delle barriere culturali e linguistiche, la valorizzazione della cultura di appartenenza, promuovendo la cultura dell’accoglienza, l’integrazione socio economica e la fruizione dei diritti e l’osservanza dei doveri di cittadinanza. Il mediatore interculturale facilita l’espressione dei bisogni dell’utente da un lato e delle caratteristiche, risorse e vincoli del sistema dell’offerta dall’altro, propone le prestazioni, collabora con gli Enti/gli operatori dei servizi pubblici e privati affiancandoli nello svolgimento delle loro attività e partecipando alla programmazione, progettazione, realizzazione e valutazione degli interventi. Ha una adeguata conoscenza della lingua italiana, una buona conoscenza della lingua madre o della lingua veicolare scelta ai fini della mediazione e dei codici culturali sottesi del gruppo di immigrati di riferimento del contesto in cui l’attività si svolge. E’ dotato di adeguate capacità comunicative, di relazione e di gestione dei conflitti.
Gli Obiettivi del Corso in Tecnico della Mediazione interculturale consistono principalmente nel creare un ruolo professionale in grado di svolgere una funzione interlinguistica qualificata da competenze storiche e culturali, nel contesto di enti pubblici e privati, istituzioni scolastiche e formative, imprese, associazioni di volontariato e altri ambienti dove sono necessarie competenze di mediazione linguistica e culturale e di gestione dei processi di integrazione sociale.
Il percorso didattico-formativo è mirato all’acquisizione di conoscenze necessarie per operare anche nel settore della sanità ed assistenza sociale, svolgendo un ruolo di intermediazione tra il cittadino extracomunitario e le strutture di prima accoglienza.
Il mediatore deve saper individuare i bisogni degli utenti, negoziare le prestazioni, attivare la comunicazione, gli interventi sociali e sanitari e contribuire all’adeguamento del bagaglio culturale degli operatori. La metodologia sarà improntata ad un approccio interattivo che vedrà la centralità dell’allievo nel percorso di apprendimento.
A tal fine:
Al fine di concretizzare i concetti veicolati all’interno dell’attività formativa e di favorire il coinvolgimento dei partecipanti, i momenti di esposizione teorica degli argomenti verranno concretizzati con riferimento alle diverse mansioni del mediatore culturale/ linguistico.
La Mediazione Interculturale ormai da anni si conferma essere un dispositivo afferente ad una professione articolata, sempre più richiesta e necessaria nei processi di accoglienza e integrazione degli immigrati. Il servizio di mediazione è praticato da un numero significativo e in crescita di persone (si stima che dal 2014 siano attivi più di 8.000 mediatori su scala nazionale), perlopiù donne (circa il 70%) che operano nella scuola, nella sanità, agli sportelli pubblici, nel settore della giustizia degli adulti e minorile, nei centri d’accoglienza di primo e secondo livello, nelle questure e in molte situazioni in cui il confronto fra le diversità di cultura, lingua e religione genera incomprensione, conflitto, o comunque rapporti basati primariamente su stereotipi e forme di discriminazione. L’esperienza di terreno accumulata da anni di tanti mediatori ha indicato con una certa chiarezza non solo la complessità e l’ampiezza delle competenze loro richieste, ma anche i confini della loro professione. In una società sempre più plurale la necessità di convertire in dinamiche interculturali tanti aspetti della vita sociale dei cittadini è ormai una priorità del vivere civile che va ben oltre l’obiettivo di integrare la popolazione immigrata nella società di accoglienza. Sapere favorire queste dinamiche diventa una competenza necessaria per chiunque si occupi di sociale. In alcuni casi poi si può prefigurare la necessità di impiegare addirittura una figura specialistica, un “operatore di interculturalità”, sensibile soprattutto alla decodifica degli stereotipi, che sia in grado di progettare e realizzare interventi che favoriscano dialogo e comprensione. Oggi l’operato del mediatore si articola in tante situazioni che vanno dalle più sperimentate forme di servizio, a forme di supporto alle azioni di sistema che pongono in rete l’offerta dei servizi, a forme di consulenza e persino di docenza e progettazione. La mediazione Interculturale rappresenta ormai una realtà che vede crescere il ruolo e l’impiego di queste figure, ma la poca chiarezza e soprattutto lo scarso riconoscimento del loro lavoro, impongono di normarla con una qualifica validabile e certificabile.
La regione Puglia, come anche la Sicilia e la Calabria, si contraddistinguono per opere di accoglienza e di ausilio delle popolazioni di migranti.
In sintesi:
Il titolo di MI è spendibile presso i Tribunali per i minori, i Servizi sociali, Servizi della Giustizia e presso strutture pubbliche e private che si occupano di immigrazioni.
MODULO I
– Psicologia del se e psicologia relazionale (20 ore);
– Elementi culturali ed antropologici (20 ore);
– Conoscenza approfondita della lingua italiana parlata e scritta (20 ore);
– Tecniche di comunicazione verbale e non verbale (10 ore);
– Fenomeni e dinamiche storiche dei processi migratori (10 ore);
– Elementi di geografia umana e delle popolazioni (10 ore);
– Caratteristiche della presenza di immigrati nel territorio di riferimento (10 ore);
MODULO II
– Elementi di storia delle religioni (5 ore);
– Elementi di base di sociologia ed antropologia culturale (10 ore);
– Principi fondamenta di pedagogia interculturale e psicologia dell’immigrazione (5 ore);
– Integrazione scolastica (5 ore)
– La legislazione sull’immigrazione: principi legislativi del diritto internazionale comunitario e nazionale sulla tutela dei diritti umani (5 ore);
– Elementi della Costituzione italiana (10 ore);
– Elementi di Diritto del Lavoro e di Sicurezza Sociale (10 ore);
– Elementi di Storia contemporanea europea e italiana (10 ore);
– Elementi di Letteratura italiana, europea e mondiale (5 ore);
– Senso Civico (5 ore)
– Tecniche di mediazione linguistica e culturale (20 ore);
– Tecniche di strumenti di base di gestione delle relazioni culturali (10 ore).
MODULI III
– Tecniche di progettazione e gestione di un intervento (45 ore);
– Igiene e profilassi (5 ore)
– Lingua Straniera inglese (20 ore)
– Elementi di informatica (20 ore);
– Organizzazione e funzionamento di servizi di pubblica utilità in Italia, modelli e strutture (5 ore);
– Servizi e strumenti per il lavoro (5 ore)
600 ore (300 teoriche e 300 stage).
Minimo 10, massimo 28.
In sede con commissione Regione Puglia
– Titolo di istruzione secondaria superiore o almeno 3 anni di esperienza lavorativa nell’attività professionale di riferimento.
MODULO DI ISCRIZIONE
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